Nell’elogiare la diversità della Federazione, rammaricandosi al tempo stesso per la sporadicità degli scambi tra le diverse regioni linguistiche, L’Associazione Capitale culturale svizzera si augura di riuscire a promuovere la creazione artistica e a favorire le interazioni mediante l’istituzione di un evento culturale itinerante. Il progetto propone di valorizzare le città elvetiche, attribuendo loro il titolo di Capitale culturale svizzera a intervalli regolari.
L’idea dell’Associazione prevede due obiettivi principali:
- Promuovere la cultura in Svizzera e valorizzarne la diversità
- Contribuire attraverso la cultura allo sviluppo a lungo termine dei territori, rispettandone i relativi bisogni
La cultura, nelle due accezioni del termine – l’insieme dei modelli di comportamento, delle credenze o dei valori comuni che caratterizzano un gruppo, nonché le attività intellettuali, morali e artistiche di ciascun individuo – è quindi al centro del progetto. L’obiettivo principale consiste nella promozione delle attività artistiche (in tutta la loro diversità) e nella valorizzazione di una diversità culturale nazionale, minacciata dall’uniformazione dei contenuti conseguente alla globalizzazione.
L’attuazione del programma, inoltre, offre l’opportunità di contribuire allo sviluppo dei territori proprio grazie alla cultura. Lo dimostra l’esperienza delle Capitali europee della cultura e delle UK Cities of Culture: il titolo consente alle città di rinnovare le infrastrutture esistenti (per lo più culturali, ma non solo) o crearne di nuove, aumentare la propria notorietà, incentivare l’economia locale e rafforzare l’attaccamento dei propri abitanti.
La creazione di un evento culturale di rilievo, elemento essenziale secondo l’Associazione all’origine del progetto, deve favorire gli incontri tra gli abitanti del Paese e diventare uno strumento di consolidamento della coesione nazionale. La designazione di una Capitale culturale svizzera, con una maggiore regolarità rispetto alle più rare ed esigenti Esposizioni nazionali, favorirebbe gli spostamenti interni e colmerebbe una lacuna spesso evidenziata dal dibattito nazionale.